Leica ha appena lanciato la M EV1, un modello che rompe con oltre sessant’anni di continuità meccanica e ottica nel sistema M. E’ la prima fotocamera M senza telemetro, sostituito da un EVF integrato da 5,76 milioni di punti. Il sistema M di Leica è una famiglia di fotocamere nata nel 1954 con la Leica M3; pensata per chi vuole controllare ogni aspetto dello scatto in modo manuale, meccanico e preciso.


A differenza delle reflex o delle mirrorless moderne, le fotocamere M non usano uno specchio né un sistema di messa a fuoco automatica; si basano su un telemetro ottico, un meccanismo che permette di mettere a fuoco allineando manualmente due immagini sovrapposte nel mirino. Questo richiede pratica, ma offre una connessione quasi tattile con il soggetto, senza distrazioni o accorgimenti elettronici. Con la M EV1, per la prima volta, Leica propone un’alternativa; una macchina che mantiene l’anima del sistema, ma sostituisce il telemetro con un mirino elettronico. Stessa qualità ma metodo diverso; un metodo che va diretto al digitale.
L’EVF, acronimo di Electronic Viewfinder (mirino elettronico), è infatti un piccolo schermo ad alta risoluzione posizionato all’interno del mirino della fotocamera; mostra in tempo reale l’immagine che il sensore sta catturando. A differenza del mirino ottico — presente nei telemetri delle classiche Leica M — l’EVF non ti mostra il mondo “reale” attraverso un sistema di lenti o specchi, ma una rappresentazione digitale di ciò che il sensore vede.
Il corpo è costruito a mano in Germania, come ogni M degna di questo nome, ma abbandona la pelle zigrinata classica per la finitura a rombi vista sulla Q3. Il peso scende a 484 grammi con batteria, quasi 50 g in meno rispetto alla M11-P; una differenza che si percepisce.
Specifiche tecniche e sensoristica al top della gamma Leica
Sotto la scocca, la Leica M EV1 eredita quasi interamente l’elettronica della M11-P; il medesimo processore Maestro III e lo stesso sensore full-frame BSI-CMOS da 60,3 megapixel. Questo sensore, già visto sulla Q3 e sulla SL3, offre una gamma dinamica eccezionale e una resa cromatica fedele allo stile Leica. La sensibilità ISO va da 64 a 50.000; anche se in pratica il limite utile si attesta intorno ai 12.800 ISO, con un comportamento ottimale fino a 6.400.


A differenza delle fotocamere SL, non c’è stabilizzazione nel corpo; una scelta coerente con la filosofia M (gli obiettivi M non sono sigillati, quindi non ha senso stabilizzare un sistema aperto). La M EV1 integra 64 GB di memoria interna e un singolo slot UHS-II SD. Inoltre supporta Content Credentials, il sistema di firma digitale per tracciare l’autenticità dell’immagine.
Non registra video — come ogni M digitale — e non ha autofocus, perché non ne ha mai avuto bisogno. Il nuovo mirino elettronico EVF, da 0,5 pollici e 0,76x di ingrandimento, mostra in tempo reale l’anteprima dell’esposizione e i dati di scatto (tempi, ISO, EV) lungo il bordo. Il display posteriore è un TFT da 2,95 pollici con 2,4 milioni di punti; un display fisso e protetto da vetro Gorilla Glass.
Come cambia il modo di usare una Leica M
La Leica M EV1 non è una mirrorless camuffata da Leica; è una M ripensata per chi lavora in live view. Il levino frontale, un tempo usato per selezionare le cornici del telemetro, ora attiva funzioni di assistenza alla messa a fuoco; puoi scegliere tra focus peaking, ingrandimento 1,3x o 1,8x, oppure personalizzarlo tramite menu.


Questo livello di controllo è fondamentale quando si usano obiettivi Noctilux o Summilux a piena apertura; dove la profondità di campo è misurabile in millimetri. Il mirino elettronico permette di zoomare in tempo reale senza distogliere lo sguardo; è un vantaggio enorme rispetto alle M tradizionali, dove bisogna affidarsi al display posteriore o a un EVF esterno. Con obiettivi ultra-grandangolari (21 mm o meno) o tele lunghi (90 mm e oltre), la composizione diventa immediata; non servono mirini esterni né stime a occhio.
Il sistema riconosce automaticamente l’obiettivo montato e adatta il campo visivo. La mancanza del selettore ISO sul piano superiore — presente dalla M10 in poi — riporta il controllo all’interno dei menu; una scelta discutibile. La batteria BP-SCL7 dura circa 300 scatti, sufficienti per una giornata intensa, e può essere alimentata via USB-C.
Leica M EV1: tradizione Leica M e nuove scelte estetiche


Il design della Leica M EV1 è in alluminio fresato, come la M11 nera; non è quindi in ottone come le versioni cromate. La copertura in pelle zigrinata a rombi, mutuata dalla serie Q, è un segnale che questa non è una M “classica”. La parte frontale, dove un tempo c’era la finestra del telemetro, è ora completamente liscia; il logo rosso Leica è spostato leggermente verso il centro.
La finestra del telemetro secondario è ancora presente, ma ospita solo un LED del timer. Il fondo non ha più la piastra removibile tipica delle M; c’è una soluzione fissa più simile a quella delle Q, con lo sportellino per la batteria e la scheda SD integrato. Il mirino è circondato da una ghiera con regolazione diottrica da -4 a +2; l’oculare è ben sagomato per escludere la luce ambientale. Il display posteriore si disattiva automaticamente quando l’occhio si avvicina all’EVF, grazie a un sensore di prossimità.
Leica M EV1: una M diversa, non una M minore
La Leica M EV1 non vuole sostituire la M11, né convincere i puristi a cambiare idea. È una fotocamera per chi ha sempre desiderato usare gli obiettivi M, ma trovava il telemetro un limite — per ragioni di vista, di stile fotografico, o di praticità. È pensata per chi lavora con profondità di campo estreme, per chi usa grandangolari estremi o adatta obiettivi macro; e anche per chi non vuole portarsi dietro mirini aggiuntivi o accessori ingombranti.


I primi test sul campo della Leica M EV1 riportano che la qualità delle immagini è identica a quella delle altre M11, grazie allo stesso sensore e allo stesso processore. La durata nel tempo sarà probabilmente inferiore a quella di una M meccanica; tuttavia Leica ha dimostrato di saper costruire elettronica destinata a durare decenni — basta guardare le M8 e M9 ancora in circolazione. Questa fotocamera è una variante del sistema M, pensata per chi non vuole rinunciare alla qualità Leica, ma cerca un modo diverso di interagire con essa. Se il telemetro era la regola, ora esiste anche l’eccezione.
Il prezzo è di €7.950, un pò meno della M11-P. Se il telemetro era la spina dorsale del sistema M, ora Leica propone un’alternativa che non sacrifica la qualità, ma cambia l’interazione tra fotografo e macchina; una interazione meno manuale e più digitale.










