Dal 2020, Apple Security Bounty ha premiato con oltre 35 milioni di dollari più di 800 ricercatori per la scoperta di vulnerabilità critiche nei sistemi Apple. Fino ad ora, le cifre individuali hanno raggiunto anche i 500.000 dollari. Ma a partire da novembre 2025, il programma cambia.
Non si tratta semplicemente di un aumento dei premi. Apple introduce un nuovo sistema di valutazione denominato Target Flags; raddoppia i compensi per exploit complessi, amplia le categorie coperte e migliora i meccanismi di revisione e pagamento.


Il risultato è un programma che vuole attirare più contributi ancora più sofisticati, in grado di individuare falle nelle difese più robuste dei suoi sistemi operativi più recenti. La nuova struttura di premi e l’integrazione dei Target Flags aprono una fase molto più trasparente; un approccio più maturo e cooperativo verso la sicurezza informatica. Quindi, Apple vuole rafforzare la sicurezza dei suoi oltre 2,35 miliardi di dispositivi attivi.
Apple Security Bounty: premi raddoppiati e incentivi per exploit complessi
Le nuove regole dell’Apple Security Bounty portano i premi ai livelli più elevati del settore. Gli exploit più sofisticati, come le “zero-click chain” in grado di compromettere un dispositivo senza alcuna interazione dell’utente, possono ora valere fino a 2 milioni di dollari; una cifra che può superare anche i 5 milioni grazie ai bonus legati alla scoperta in versioni beta o all’aggiramento della Modalità Lockdown.
Anche altri scenari, finora considerati di secondo piano, ricevono maggiore attenzione. Tra questi, accessi non autorizzati a iCloud, bypass completi di Gatekeeper su macOS, attacchi in prossimità wireless (Wi-Fi, NFC, Bluetooth), exploit con un solo clic dell’utente.


In questo modo, Apple premia l’effettiva gravità e complessità tecnica delle vulnerabilità. Inoltre, incoraggia ricerche che mostrino catene di exploit credibili e riproducibili. Il valore del premio non dipende solo dalla categoria, ma anche dall’esito dimostrato; cioè il livello di compromissione raggiunto: controllo di registro, esecuzione di codice, lettura o scrittura arbitraria.
Sistema Target Flags
L’introduzione del sistema Target Flags è forse l’elemento più innovativo. I Target Flags sono meccanismi integrati nei sistemi operativi Apple che permettono ai ricercatori di fornire prove oggettive della gravità della vulnerabilità scoperta. Catturare una di queste “flag” dimostra senza ambiguità un certo livello di compromissione; per esempio, l’esecuzione remota di codice o la violazione dei controlli TCC (Transparency, Consent and Control). Questo sistema riduce drasticamente i tempi di verifica da parte di Apple. Il premio può essere assegnato immediatamente dopo la validazione tecnica, anche prima che venga rilasciata una patch.
La logica è simile a quella delle competizioni Capture the Flag, molto diffuse nel mondo della sicurezza informatica. L’adozione del modello da parte di Apple presuppone meno burocrazia e più collaborazione strutturata con chi effettivamente lavora sulla superficie di attacco. Inoltre, i Target Flags sono previsti per tutte le piattaforme: iOS, iPadOS, macOS, visionOS, watchOS, tvOS, con una copertura che crescerà nel tempo.
Supporto alla ricerca civica e indipendente
Apple non premia solo le vulnerabilità più gravi; vuole anche coinvolgere nuove figure nella ricerca. Quindi, offre un premio di 1.000 dollari per segnalazioni considerate minori, che in passato venivano semplicemente registrate e corrette senza compenso.
Nel 2026, Apple rilancerà anche il suo “Security Research Device Program”. Il programma fornirà iPhone 17 con tecnologie di sicurezza avanzate come la Memory Integrity Enforcement a ricercatori con esperienza provata. Un’iniziativa parallela prevede la distribuzione gratuita di 1.000 iPhone 17 a organizzazioni civiche per proteggere giornalisti, attivisti e operatori umanitari da spyware mercenario e attacchi mirati; soprattutto in contesti geopolitici ad alto rischio.
Apple Security Bounty: conclusioni
L’introduzione di un sistema come i Target Flags e l’inclusione di categorie finora trascurate evidenziano un cambiamento nella filosofia di Apple. L’obiettivo non è solo proteggere il prodotto, ma anche rendere sostenibile e collaborativa la ricerca sulle sue vulnerabilità.
I ricercatori non vengono più visti solo come potenziali minacce o whistleblower, ma come partner strutturali nella sicurezza. La crescente complessità dei sistemi Apple rende sempre più difficile l’identificazione di exploit riproducibili. Eppure, proprio per questo, Apple ha deciso di premiare con generosità chi riesce nell’impresa. Ci si può attendere un aumento della qualità delle ricerche e una maggiore trasparenza nei processi di valutazione; o forse nuovi modelli ibridi tra bug bounty, open innovation e cooperazione scientifica.










