Negli ultimi giorni, Microsoft si trova nel bel mezzo di un vero e proprio ciclone. La colpa è della nuova build Windows 11 24H2, distribuita insieme all’aggiornamento KB5063878; ha causato una serie di malfunzionamenti critici che stanno mettendo in difficoltà una vasta fascia di utenti. Il problema coinvolge SSD NVMe e hard disk tradizionali che, in molti casi, spariscono improvvisamente dal sistema. Diventano illeggibili senza preavviso e nei peggiori scenari, subiscono corruzione dei dati non recuperabili.

Le prime segnalazioni sono arrivate da forum tecnici e social network. I malfunzionamenti colpiscono un’ampia gamma di dispositivi. Soprattutto quelli dotati di controller Phison DRAM-less, spesso usati in SSD economici ma diffusi anche in prodotti di fascia media. Alcuni report includono anche hard disk enterprise, usati in ambienti professionali dove l’affidabilità è cruciale.
La natura del bug sembra legata a operazioni di scrittura intense. Microsoft, al momento, non ha rilasciato una patch definitiva; ha solo confermato alcuni dei problemi e suggerito di monitorare la situazione.
Windows 11 24H2: installazione difficile, dischi scomparsi
Tutto è iniziato con un errore piuttosto ostico durante l’installazione dell’aggiornamento KB5063878, che restituiva il codice 0x80240069; un codice che molti avevano difficoltà a interpretare. Dopo alcuni giorni di attesa e segnalazioni, Microsoft ha pubblicato un hotfix che ha risolto il problema iniziale di installazione. Tuttavia, subito dopo, sono emersi problemi più seri. Tecnici specializzati e community online hanno cominciato a raccogliere testimonianze sulla sparizione improvvisa dei dischi in seguito a carichi di lavoro intensi; in particolare, durante lunghe sessioni di copia o scrittura di file molto pesanti.
Una volta attivato il bug, i dischi non sono più visibili all’interno del sistema operativo; anche i parametri SMART risultano illeggibili; non è possibile monitorare la salute del drive. Il comportamento si osserva soprattutto quando le operazioni di scrittura superano i 50 GB. Ma anche quando il controller lavora con un carico superiore al 60%. In queste condizioni, il sistema sembra perdere il controllo dell’unità; quindi, la disconnette e in alcuni casi la rende inutilizzabile fino al riavvio. Ma anche dopo un riavvio, il problema tende a ripresentarsi con una frequenza abbastanza elevata.
Alcuni hanno riportato che i dischi scompaiono sempre dopo uno specifico numero di cicli di scrittura; questo rende la questione ancora più preoccupante. Non si tratta infatti di un errore aleatorio; è qualcosa di riproducibile. E questo lo rende ancora più pericoloso in ambienti lavorativi o durante attività che richiedono stabilità assoluta del sistema.
SSD DRAM-less nel mirino e teorie sul problema
A peggiorare il quadro ci sono le analisi dettagliate condotte da tester indipendenti e appassionati esperti di hardware. I test sono stati effettuati con scenari di carico realistici; tra questi, trasferimenti multipli e decompressioni di file estremamente pesanti. Un caso riportato riguarda proprio il gioco Cyberpunk 2077, utilizzato come benchmark per stressare gli SSD fino al limite. In queste condizioni, è emerso che alcuni SSD DRAM-less con controller Phison mostrano una disfunzione evidente nel sottosistema della cache; questo si verifica soprattutto durante scritture sequenziali sostenute.

Anche disabilitando il buffer HMB (Host Memory Buffer), il comportamento anomalo non cambia; anzi, in certi casi peggiora. Alcuni esperti ipotizzano l’esistenza di un memory leak all’interno della cache OS-buffered gestita da Windows; questo andrebbe a saturare le risorse disponibili, compromettendo il corretto funzionamento del disco.
Altri suggeriscono che il problema possa risiedere in firmware non aggiornati; una teoria supportata da precedenti casi documentati con SSD Western Digital. In particolare, alcune versioni di firmware avevano già causato il blocco dell’installazione della build 24H2 in configurazioni specifiche. Tutto questo alimenta la sensazione che l’infrastruttura di compatibilità di Windows sia ancora troppo fragile; e che l’integrazione con alcuni hardware non venga testata a fondo prima del rilascio degli aggiornamenti.
Windows 11 24H2: cosa fare e perché non aggiornare subito
Ad oggi, Microsoft non ha pubblicato alcuna comunicazione ufficiale che affronti direttamente il problema. Per risolvere il problema, alcuni utenti cercando di aggirare il bug, sono riusciti a ripristinare temporaneamente la visibilità del disco scollegandolo fisicamente e ricollegandolo; tuttavia, questa non è una soluzione stabile. Altri hanno bloccato l’aggiornamento KB5063878 in attesa di chiarimenti ufficiali o una patch risolutiva.
Se vuoi sapere se hai già ricevuto l’aggiornamento KB5063878 apri la Powershell di Windows o anche i Command prompt (in ogni caso da amminstratore) ed esegui questo comando
# Get-HotFix -Id KB5063878
In ogni caso, il rischio è concreto e non va sottovalutato: corruzione dei file, perdita permanente dei dati, blocchi improvvisi del sistema sono eventi già riportati. Il consiglio più prudente è di evitare di installare l’aggiornamento KB5063878; specialmente se si utilizza SSD di nuova generazione o HDD di fascia alta per carichi pesanti o applicazioni mission-critical.
Se invece l’update è stato già effettuato, bisogna eseguire backup costanti; utilizzare strumenti di monitoraggio per tenere d’occhio l’attività disco. Si potrebbe considerare anche un’eventuale sospensione dell’uso intensivo finché non sarà disponibile un fix ufficiale; al momento, l’affidabilità dell’intero sistema non può essere garantita.