Un gruppo di autori negli Stati Uniti, tra cui il vincitore del Premio Pulitzer Michael Chabon, venerdì 8 Settembre hanno citato in giudizio OpenAI in un tribunale federale di San Francisco, accusando di violazione del copyright il chatbot ChatGPT durante le fasi di addestramento del motore di IA.
Chabon, il drammaturgo David Henry Hwang e gli autori Matthew Klam, Rachel Louise Snyder e Ayelet Waldman hanno affermato nella loro causa legale venerdì scorso che OpenAI ha copiato le loro opere senza autorizzazione per addestrare ChatGPT a rispondere a input di testo umano.
Questa non è la prima volta che la compagnia di Sam Altman viene accusata di violazione del copyright e presa di mira da procedimenti legali guidati da artisti. A luglio, l’attrice e autrice Sarah Silverman ha attaccato OpenAI e Meta per fatti simili.
Violazione del copyright o addestramento automatico
I rappresentanti di Chabon hanno indirizzato le richieste sulla causa ai legali di OpenAI. I legali e i rappresentanti di OpenAI non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento da parte di Reuters lunedì.
Anche altre aziende, tra cui Microsoft, Meta Platforms e Stability AI, sono state citate in giudizio dai detentori dei diritti d’autore per l’uso delle loro opere nell’addestramento dell’intelligenza artificiale.
OpenAI e altre aziende hanno sostenuto che l’addestramento dell’IA fa un uso legittimo del materiale protetto da copyright estratto da Internet.
ChatGPT è diventato l’applicazione consumer a più rapida crescita nella storia all’inizio di quest’anno, raggiungendo 100 milioni di utenti attivi al mese a gennaio, record poi sorpassato dall’app Meta Threads.
L’azione presentata dai quattro autori puntualizza su come OpenAI “beneficia commercialmente e tragga in gran parte profitto dal suo uso non autorizzato e illegale” di opere protette da copyright. Nel loro caso hanno fornito quella che credono essere la prova che i loro scritti fanno parte delle risme di documenti che servivano come materiale di formazione per ChatGPT. “Quando a ChatGPT viene chiesto di riassumere le opere scritte protette da copyright i cui autori sono querelanti, genera riassunti e analisi accurati e approfonditi delle loro opere”, si legge nella denuncia.
Gli autori citano come esempio il romanzo “Le incredibili avventure di Kavalier e Clay“, per il quale Michael Chabon ha vinto il Premio Pulitzer nel 2001. Interrogato sul romanzo, ChatGPT è in grado di identificare con estrema precisione i sei traumi del protagonista e di scrivere nello stile del romanziere utilizzando giri di parole a lui strettamente specifici. Gli altri tre autori, particolarmente apprezzati dalla critica e dal pubblico riportano e descrivono la stessa situazione per le rispettive opere.
Conclusione
La disputa tra gli autori e OpenAI riguardo all’uso delle loro opere per addestrare ChatGPT è una questione complessa e verrà risolta attraverso il sistema legale. Queste controversie legali non indicano necessariamente la chiusura di ChatGPT o di altri sistemi di intelligenza artificiale simili. Tuttavia, potranno avere un impatto sul modo in cui vengono utilizzate le opere protette da copyright nell’addestramento di tali sistemi e portare a modifiche nelle pratiche di addestramento e nei diritti d’autore associati.
OpenAI e altre aziende coinvolte in sviluppi simili hanno difeso l’uso legittimo di materiale protetto da copyright nell’addestramento dell’IA, sottolineando che ciò avviene per scopi di apprendimento automatico e non per la distribuzione o la pubblicazione delle opere stesse. Sarà importante vedere come queste questioni saranno affrontate e risolte legalmente.