Nilay Patel, caporedattore di The Verge, ha coniato il termine specifico “Google Zero” per descrivere lo scenario in cui Google (e i motori di ricerca in generale), smette completamente di inviare traffico a siti web esterni. L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando il mondo dei motori di ricerca; trasforma il modo in cui cerchiamo e troviamo informazioni online. Google e altri attori del settore stanno integrando sempre più l’IA nei loro algoritmi; per migliorare la qualità e la pertinenza dei risultati di ricerca.
Il concetto di “Google Zero” è una soluzione veloce e immediata per trovare una risposta dal web; senza necessità di aprire link esterni al motore di ricerca, ma quali sono le implicazioni di questa soluzione?
Google Zero
La principale differenza tra un motore di ricerca tradizionale e un motore di ricerca “Google Zero” risiede nel modo in cui vengono fornite le informazioni in seguito ad una ricerca.
Un motore di ricerca tradizionale, come il motore di ricerca Google dei primi anni o come i vecchi motori di ricerca stile Yahoo, si basa su algoritmi che indicizzano e classificano le pagine web in base alla loro pertinenza rispetto alla query di ricerca dell’utente. Quando un utente inserisce una query, il motore di ricerca restituisce un elenco di collegamenti a siti web rilevanti. Il visitatore deve poi navigare per trovare le informazioni desiderate.
Al contrario, il concetto di “Google Zero” si riferisce a un’esperienza di ricerca in cui un visitatore riceve risposte dirette e complete; direttamente nella pagina dei risultati di ricerca. Senza la necessità di dover fare clic su alcun collegamento esterno.
Quindi, quando si parla di Google Zero ci si riferisce a un concetto generale valido per tutti i motori di ricerca. E’ il concetto di un motore di ricerca che porta zero click verso link esterni, in quanto il risultato è già pronto nel motore di ricerca stesso.
Ad esempio, se cercassi “ricetta per la pizza” su un motore di ricerca tradizionale questo fornirebbe un elenco di siti web con ricette per la pizza; invece, un motore di ricerca “Google Zero” mostra direttamente la ricetta. Gli ingredienti e le istruzioni passo-passo; senza che sia necessario lasciare la pagina dei risultati di ricerca o visitare alcun sito.
Gli AI Overviews di Google Search e Copilot in Bing
Gli AI Overviews di Google sono una nuova funzionalità (in fase di sperimentazione); utilizza l’intelligenza artificiale (Gemini) per generare riassunti concisi in risposta alle query di ricerca. E’ quindi una funzionalità che porta decisamente il motore di ricerca di Google verso il Google Zero.
Invece di mostrare semplicemente un elenco di link, gli AI Overviews sintetizzano informazioni da varie fonti cercate per fornire una risposta completa direttamente nella pagina dei risultati di ricerca; senza il bisogno di cliccare su link esterno.
Ad esempio, se cerchi “Trova i migliori studi di pilates a Roma e mostra i dettagli sulla loro offerta introduttiva e il tempo di percorrenza a piedi da casa mia”, l’AI Overview analizzerà rapidamente blog di Pilates, directory di attività locali e recensioni dei clienti per presentare una panoramica dei migliori studi, con valutazioni, offerte speciali e distanze a piedi da casa. Senza il bisogno che tu faccia delle ricerche tra i vari siti.
Tutto questo in un’unica ricerca, senza dover cliccare su più link esterni. Gli AI Overviews si basano sul modello linguistico Gemini di Google; integrato con i sistemi di ranking e di valutazione della qualità di Google per fornire le informazioni più pertinenti e affidabili.
Anche gli altri motori di ricerca come Bing si stanno allineando a questa modalità di ricerca IA. Qui sotto vediamo un esempio di ricerca con Bing potenziato da Copilot. Sulla destra compare uno snippet con la riposta ad una ricerca “ricetta della pizza”; il cosidetto risultato “zero click” o “google zero” (dopo aver letto lo snippet a destra è inutile visitare altri siti sulla sinistra).
L’impatto di Google Zero sull’ecosistema web e sui piccoli editori
Se per l’utente finale che cerca informazioni, l’IA nel motore di ricerca potrebbe risultare utile ed un risparmio di tempo; d’altra parte l’impatto di Google Zero sull’ecosistema web e sui piccoli editori è significativo e potenzialmente dannoso. Google Zero rappresenta una sfida esistenziale per molti siti web; siti che dipendono dal traffico organico di ricerca per la loro sopravvivenza.
Con l’aumento dei risultati zero-click, in cui i visitatori trovano le informazioni desiderate direttamente nella pagina dei risultati di ricerca senza dover cliccare su un sito web esterno, i proprietari dei siti potrebbero vedere un calo drastico del traffico; e di conseguenza delle entrate. Questo fenomeno colpisce in modo sproporzionato i piccoli editori e i creatori di contenuti indipendenti; ovvero coloro che non fanno parte di grandi conglomerati editoriali.
Alcuni editori negli ultimi mesi hanno riportato perdite di traffico fino al 90%; costretti a ridurre il personale e mettere a rischio la loro stessa esistenza. Anche i siti web che producono contenuti originali e di alta qualità sono stati colpiti;cià ha sollevato dubbi sull’equità degli aggiornamenti algoritmici di Google, Bing e altri motori di ricerca.
Questa situazione solleva interrogativi sul futuro dell’ecosistema web e sulla capacità dei piccoli editori di sopravvivere; in un ambiente dominato da motori di ricerca “Google Zero“. Se i creatori di contenuti non ricevono un traffico sufficiente e non sono adeguatamente compensati per il loro lavoro, potrebbero essere scoraggiati dal produrre contenuti di qualità in futuro; impoverendo la diversità e la vitalità del web.
L’impatto dell’IA sul SEO
L’ascesa dell’IA nei motori di ricerca sta ridefinendo il panorama del SEO (search engine optimization). Con l’evoluzione degli algoritmi di ricerca potenziati da IA, le strategie SEO tradizionali potrebbero diventare meno efficaci.
I siti web che si concentrano su contenuti ottimizzati per il SEO, progettati principalmente per posizionarsi bene sul motore di ricerca di Google, potrebbero vedere un calo del traffico e delle entrate.
Per affrontare queste sfide, i piccoli editori dovranno adattarsi e trovare modi per diversificare le loro fonti di traffico e entrate. Ciò potrebbe includere l’ottimizzazione per altri canali come i social media, la creazione di comunità di nicchia fedeli e l’esplorazione di modelli di business alternativi; come abbonamenti o sponsorizzazioni.
Google Zero: conclusioni
L’intelligenza artificiale sta cambiando anche il panorama dei motori di ricerca; offrono risultati più pertinenti e personalizzati anche senza il bisogno di visitare link esterni al motore di ricerca.
Con il risultati zero-click si passa dal classico navigare per i siti al nuovo cerca e acquisisci l’informazione richiesta. Non è più richiesta l’esplorazione tra i siti che si ritengono più validi per avere l’informazione cercata.
Tuttavia, l’ascesa dei risultati zero-click e il potenziale “Google Zero” rappresentano una sfida per i siti web; soprattutto quelli che dipendono dal traffico di ricerca. Per rimanere competitivi, i proprietari di siti web dovranno adattarsi a questa nuova realtà, concentrandosi sulla creazione di contenuti di alta qualità.
L’impatto di Google Zero sull’ecosistema web e sui piccoli editori è complesso e sfaccettato. Mentre questa tendenza continua a evolversi, sarà fondamentale per tutte le parti interessate – Google, editori e creatori di contenuti – lavorare insieme per trovare soluzioni che sostengano un web aperto, diversificato e sostenibile per il futuro.