Ieri durante il DevDay 2025 di San Francisco, OpenAI ha annunciato una trasformazione fondamentale di ChatGPT. OpenAI vuole far diventare ChatGPT un frontend universale per le app; ovvero ChatGPT avrà un’integrazione diretta a servizi come Spotify, Canva, Figma, Zillow, Booking.com, Expedia e molti altri.


Questa iniziativa elimina la necessità di passare da un’applicazione all’altra per completare diverse attività. Invece di dover aprire separatamente Spotify per creare una playlist o Canva per progettare un poster, ora puoi farlo direttamente all’interno della tua conversazione con ChatGPT. Basta menzionare il nome dell’app durante la conversazione, e ChatGPT la integrerà nel flusso di dialogo.
L’approccio di OpenAI si differenzia da quello dei tradizionali app store; non si tratta semplicemente di un marketplace, ma di un’integrazione che permette alle applicazioni di “attivarsi” all’interno del chatbot. La novità per ora esclude l’Unione Europea a causa dei vincoli del GDPR.
Funzionamento dell’integrazione delle app in ChatGPT
Il funzionamento dell’integrazione delle app in ChatGPT è sorprendentemente semplice ed elegante. Quando interagisci con ChatGPT, puoi menzionare direttamente il nome di un’app supportata durante la conversazione. Ad esempio, potresti chiedere; “Spotify, crea una playlist per la mia festa di compleanno” o “Canva, progetta un poster per la mia società sportiva di running”.
La prima volta che menzioni un’app, ChatGPT ti chiederà di connettere il tuo account; un processo che richiede pochi clic e che garantisce la sicurezza delle tue credenziali. Una volta connesso, l’app diventerà parte integrante della conversazione; presenterà risultati e interfacce direttamente nella finestra di chat.
Nel caso di Spotify, ad esempio, ChatGPT potrà generare playlist basate su umore, tema o argomento specifico; puoi ascoltare i brani direttamente cliccando su di essi, che ti reindirizzeranno all’app Spotify. La bellezza di questo sistema risiede nella sua capacità di mantenere il contesto conversazionale mentre esegue vari azioni; il tutto avviene in un unico ambiente.
OpenAI ha implementato meccanismi di trasparenza per la condivisione dei dati; la prima volta che usi un’app, ti verrà mostrata una schermata che spiega quali dati verranno condivisi e come verranno utilizzati. Inoltre, l’azienda ha annunciato che introdurrà controlli granulari sulle categorie di dati più avanti nell’anno, dando alle persone maggiore controllo sulle proprie informazioni. Questo sarà cruciale soprattutto per la regolamentazione dell’Unione Europea, che in questo momento ne impedisce l’utilizzo.
Opportunità per sviluppatori con l’Apps SDK di OpenAI
Per gli sviluppatori, l’annuncio di OpenAI apre un intero nuovo ecosistema di opportunità. L’Apps SDK, attualmente disponibile in anteprima, è costruito sul Model Context Protocol (MCP); lo standard aperto che permette di connettere fonti di dati esterne e attivare azioni all’interno di ChatGPT. Questo SDK è progettato per essere efficente e accessibile; permette a team e sviluppatori di definire sia la logica di chat sia l’interfaccia utente. Al contempo mantiene la connessione con i propri backend.


Gli sviluppatori possono testare le loro applicazioni in modalità sviluppatore; OpenAI accetterà in seguito le proposte per la revisione e la pubblicazione. Le app possono renderizzare interfacce utente interattive come mappe, playlist e presentazioni direttamente all’interno della chat; alcune possono persino riprodurre video o interfacce dinamiche. OpenAI ha anche stabilito delle regole di sicurezza; gli sviluppatori devono essere verificati, avere politiche sulla privacy trasparenti e garantire la raccolta minima di dati necessaria.
Questi requisiti, sebbene possano sembrare restrittivi, sono in realtà un vantaggio; garantiscono un ecosistema di qualità. Dal punto di vista della monetizzazione, OpenAI ha annunciato che fornirà presto dettagli su come gli sviluppatori possono guadagnare dalle loro app; grazie a funzionalità di commercio collegate all’Agentic Commerce Protocol e all’Instant Checkout di OpenAI.
Questo crea un modello di business potenzialmente redditizio, simile a quello degli app store tradizionali ma con il vantaggio aggiuntivo di un’integrazione più profonda nel flusso di lavoro delle persone. Per gli sviluppatori che cercano di raggiungere un pubblico vasto e impegnato, questo ecosistema rappresenterà un’opportunità alternativa per distribuire le loro applicazioni.
Limitazioni attuali e sviluppi futuri della piattaforma
Nonostante il suo potenziale, l’attuale implementazione delle app in ChatGPT presenta alcune limitazioni. La più significativa è la disponibilità geografica; al momento, le funzionalità delle app sono accessibili solo alle persone con account connessi al di fuori dell’Unione Europea. Questa restrizione è dovuta alle normative sulla privacy e ai dati in vigore nell’UE; OpenAI ha dichiarato che prevede di estendere il supporto alla regione europea entro fine anno.
Dal punto di vista funzionale, alcune app potrebbero non essere in grado di soddisfare tutte le richieste immediatamente. Spotify, ad esempio, ha ammesso che “essendo ancora agli inizi, potremmo non essere in grado di soddisfare ogni richiesta, ma continueremo a costruire, rifinire e migliorare l’esperienza nelle prossime settimane e mesi“.
Questo fa capire che sarà un periodo di rodaggio durante il quale le capacità del sistema si evolveranno gradualmente. Guardando al futuro, OpenAI ha già annunciato una roadmap ambiziosa. Nelle prossime settimane, verranno aggiunte altre app come DoorDash, OpenTable, Target e Uber.
Più avanti nell’anno, l’azienda introdurrà una directory dove le persone potranno sfogliare le app disponibili, una sorta di “App Store” con app controllabili da ChatGPT. OpenAI sta anche lavorando su funzionalità di e-commerce, che permetteranno l’acquisto di prodotti e servizi direttamente all’interno di ChatGPT.


Ecosistema di app di ChatGPT
OpenAI sembra aver momentaneamente messo in pausa la corsa alla prossima generazione di LLM per concentrarsi su un obiettivo apparentemente più ambizioso. Invece di inseguire modelli cinesi sempre più performanti – come quelli di DeepSeek, Kimi K2 o Z.ai – ha scelto un altro campo di gioco. Ha deciso di rendere ChatGPT un’ecosistema applicativo (chiuso e centralizzato).
Impostando ChatGPT come un frontend per le applicazioni, OpenAI sfida direttamente il modello degli app store tradizionali che hanno dominato il settore mobile per oltre un decennio. A differenza degli app store, dove le applicazioni esistono come entità separate che devono essere scaricate e aperte individualmente, l’approccio di OpenAI integrerà le applicazioni in un’unica interfaccia conversazionale.
Questo porterà ad un cambiamento nel modo in cui interagiamo con i servizi digitali ? Invece di pensare in termini di “applicazioni”, potremmo iniziare a pensare in termini di funzionalità a cui possiamo accedere attraverso un’unica interfaccia.
OpenAI avrà il controllo su tre livelli: l’infrastruttura (GPT), l’interfaccia (ChatGPT) e la distribuzione (app directory + SDK). Chi svilupperà app su questo stack dipenderà da API, regole di approvazione, visibilità in directory e dalle policy di privacy e monetizzazione dettate da OpenAI.
OpenAI potrà intermediare vendite, microtransazioni e persino sottoscrizioni, trattenendo una percentuale senza la necessità di una piattaforma OS. Il tempo ci dirà se questa strategia intrapresa da OpenAI sarà la strada giusta.
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