Meta Platforms ha ufficialmente confermato l’acquisizione di Manus, una azienda con sede a Singapore specializzata nello sviluppo di agenti di intelligenza artificiale di uso generale. Manus è una realtà tecnologica nata lo scorso marzo; fondata originariamente in Cina prima di trasferire le attività a Singapore, la realtà guidata dal giovane CEO Xiao Hong ha mostrato numeri finanziari solidi in tempi brevissimi.


L’operazione si è conclusa con un valore di $2 miliardi, una cifra che sorprende considerando che la startup aveva raccolto solo $75 milioni in un round di Serie B ad aprile, guidato da Benchmark, con una valutazione post-money di circa $500 milioni. Tra gli investitori figuravano anche giganti cinesi come Tencent e HongShan Capital Group (ex Sequoia China). L’aumento di valore è stato rapido, spinto dai numeri di crescita riportati dalla società, che ha dichiarato di aver elaborato oltre 147 trilioni di token e di aver creato più di 80 milioni di computer virtuali.
Caratteristiche tecniche di Manus
A differenza dei chatbot convenzionali progettati per la semplice conversazione, la tecnologia di Manus si configura come un vero e proprio livello di esecuzione per i flussi di lavoro digitali. Il sistema non si limita a generare risposte testuali ma è in grado di compiere multiple azioni in autonomia.
Manus è come un dipendente digitale capace di lavorare senza sosta e senza necessità di supervisione costante. Questa caratteristica lo distingue da altre soluzioni di mercato, poiché l’agente può interagire con file locali per creare siti web o condurre ricerche di mercato approfondite in modo indipendente.
Manus viene paragonata a Deep Research di OpenAI. Esplora decine di siti online per raccogliere informazioni che vengono elaborate e compilate in documenti per creare un rapporto completo. Ma ha anche capacità di coding avanzate, per la creazione di videogiochi o di una vasta gamma di applicazioni complesse, estendendo le potenzialità della piattaforma a qualsiasi workflow programmabile. Il suo ultimo agente AI è Manus 1.6 Max lanciato lo scorso 15 Dicembre.
Integrazione nell’ecosistema social di Meta
Dal punto di vista strutturale, Meta ha deciso di mantenere Manus come servizio operativo e in abbonamento, pur integrandone progressivamente le funzionalità nei suoi prodotti consumer e business. Questo significa che il servizio continuerà a funzionare dalla sua base di Singapore, ma il know-how del team verrà trasferito nei progetti interni di Meta, incluso Meta AI. Il CEO di Manus, Xiao Hong, ha sottolineato come questa unione offra una base più solida senza alterare il funzionamento del prodotto, almeno nel breve termine.
Le capacità degli agenti autonomi verranno incorporate in Facebook, Instagram e WhatsApp, affiancandosi all’attuale assistente Meta AI. Questo inserimento fa parte di una serie di investimenti massicci nel settore, tra cui spiccano i 14,3 miliardi di dollari destinati a Scale AI e l’acquisto della startup di dispositivi indossabili Limitless.
Secondo alcune fonti, l’accordo è stato messo a punto in circa dieci giorni, suggerendo una forte determinazione da parte di Meta a chiudere l’operazione prima di possibili interferenze regolatorie o concorrenziali. L’accordo prevede anche l’uscita degli investitori precedenti, tagliando i legami con la Cina e interrompendo le operazioni di Manus in quel mercato, un aspetto non secondario vista la tensione geopolitica attuale.
L’unione delle forze tra le due aziende mira a portare l’automazione avanzata con agenti AI a miliardi di persone, trasformando le applicazioni di messaggistica in strumenti di produttività attiva. I talenti di Manus si uniranno ai team interni per accelerare la creazione di avanzati servizi AI direttamente all’interno delle interfacce social.
Operazione finanziaria e tecnologica di Meta
Le prime reazioni alla notizia non sono del tutto positive. La storia di Meta è piena di acquisizioni in cui i prodotti acquisiti sono stati lentamente smantellati o assorbiti perdendo la loro identità originale. Chi apprezza Manus potrebbe temere che l’ingresso in una grande burocrazia come quella di Zuckerberg ne rallenti l’innovazione o ne alteri la visione.
Manus propone piani di abbonamento a $39 o $199 al mese, una tariffa piuttosto elevata per un prodotto ancora in fase di sviluppo iniziale. Con l’appoggio finanziario di Meta, è probabile che questi costi possano essere assorbiti o ridotti per favorire un’adozione di massa, sfruttando l’infrastruttura cloud esistente del gigante americano.
L’acquisizione di Manus da parte di Meta conferma la tendenza verso l’agentic AI, ovvero sistemi che non si limitano a elaborare informazioni ma agiscono su di esse. Meta scommette sul fatto che il valore futuro risiederà nel controllo dei processi automatizzati piuttosto che nella semplice generazione di contenuti. In attesa di vedere i risultati di questa integrazione, rimane evidente che la corsa all’automazione intelligente è appena entrata in una fase nuova e più aggressiva.










