La notizia era già trapelata a Luglio durante un’intervista a Sameer Samat, presidente dell’ecosistema Android rilasciata a TechRadar ; “Stiamo per combinare ChromeOS e Android in una piattaforma unica”. Ora arrivano conferme, maggiori dettagli e anche il nome del nuovo sistema operativo che dovrebbe essere Aluminium OS.


Aluminium OS, sarà un nuovo sistema operativo basato su Android pensato per laptop e desktop, nato dall’unione progressiva con ChromeOS. L’intelligenza artificiale sarà al centro dell’architettura del nuovo sistema operativo; insieme a supporto alle app Android, modalità desktop e funzionalità da computer tradizionale. L’idea è superare i limiti di ChromeOS, molto forte nella scuola e nella fascia economica, ma ancora lontano da Windows e macOS nel segmento dei portatili premium.
Questa fusione non nasce dalla volontà di creare qualcosa di nuovo da zero, ma piuttosto di integrare ChromeOS dentro Android, sfruttando le basi solide del sistema più diffuso al mondo. Così facendo, Google punta a eliminare le duplicazioni tra team di sviluppo, ad attrarre nuovi sviluppatori e ad offrire agli OEM una base unica su cui costruire prodotti destinati a un pubblico più ampio.
Architettura Android, AI Gemini e roadmap tecnica dietro Aluminium OS
Aluminium OS è indicato come ALOS, un sistema costruito su Android 16 in fase di test, con un primo rilascio pubblico previsto nel 2026 probabilmente basato su Android 17. Sarebbero già in corso test su computer equipaggiati con processori MediaTek Kompanio 520 e Intel Alder Lake; mentre sul fronte partner hardware ci sarà una collaborazione con Qualcomm, annunciata durante lo scorso Snapdragon Summit.
Sul piano software, sarà un OS Android per desktop, con un sistema di finestre e un supporto più maturo a tastiera, mouse e monitor ad alta risoluzione. Aluminium OS sarà integrato con l’AI di Gemini per funzioni avanzate di produttività, creatività e automazione. L’integrazione punterà a sfruttare le NPU di nuova generazione; porterà sul PC funzioni già viste sui telefoni di fascia alta, specialmente nei Google Pixel.
Rick Osterloh, vicepresidente senior di Google per dispositivi e servizi, ha spiegato durante il Snapdragon Summit di Qualcomm che l’azienda intende portare l’intero stack tecnologico AI sui PC; quindi i modelli Gemini, l’assistente e l’intera comunità di sviluppatori Android nel dominio desktop.
Cosa cambierà per i dispositivi Google
Il cambiamento sarà progressivo, con un approccio modulare e distribuito su più anni. Non ci sarà un rebrand immediato; ma una transizione graduale che vedrà l’introduzione di Chromebook e laptop Pixel alimentati da Android come base, anziché ChromeOS. Gli sviluppatori potranno beneficiare di un framework più unificato; includerà supporto per estensioni del browser, terminali Linux, ottimizzazioni per tastiere e mouse, multi-finestra avanzato e un’interfaccia adattiva.
Questo si tradurrà in una maggiore compatibilità tra app, meno frammentazione e un’esperienza cross-device migliorata. Anche chi acquista dispositivi Android vedrà presto una trasformazione tangibile; interfacce più flessibili, funzionalità da desktop disponibili out-of-the-box e un sistema che si adatta con più naturalezza ai grandi schermi, riducendo il divario rispetto all’ecosistema iPadOS.
Aluminium OS: fascia premium e diversificazione dei dispositivi
Google porterà Aluminium OS su diverse categorie di dispositivi; laptop tradizionali, detachables, tablet e boxes (mini PC simili ai Chromebox o Mac Mini). Il sistema operativo sarà disponibile in più varianti; AL Entry per i dispositivi entry-level, AL Mass Premium per il segmento mid-range e AL Premium per le macchine ad alte prestazioni. Quindi Google non intende limitare Android alla nicchia economica dove i Chromebook hanno tradizionalmente prosperato.
L’intenzione è invece quella di competere nell’intero mercato; inclusi i dispositivi di fascia alta. Una sfida diretta ai MacBook di Apple e ai laptop Windows di alta gamma. Per raggiungere questo obiettivo, Google dovrà sfruttare appieno le capacità hardware dei processori moderni; CPU, GPU e NPU (Neural Processing Unit) per eseguire le funzionalità AI avanzate.
Sfide tecniche e aspettative del mercato desktop
Aluminium OS dovrà affrontare sfide considerevoli per conquistare credibilità nel mercato dei computer personali. Il sistema necessiterà di un’interfaccia di windowing robusta con supporto multi-monitor; inoltre spazi di lavoro virtuali, controlli ottimizzati per tastiera e un task manager che mostri l’utilizzo di CPU, GPU e NPU per ogni processo.
Google dovrà bilanciare la leggerezza e semplicità di ChromeOS con la potenza e versatilità di Android; soprattutto dovrà evitare impatti negativi su autonomia e prestazioni nei dispositivi entry-level. La compatibilità con le applicazioni Windows rappresenterà un punto chiave; un layer di compatibilità simile a Wine/Bottles su Linux o Proton di Valve per i giochi permetterebbe di eseguire software Windows in modo quasi nativo.
Dal cromo all’alluminio: sarà un passaggio vincente ?
Il lancio di Aluminium OS nel 2026 segnerà un momento importante non solo per Google ma per l’intero settore dei personal computer. La transizione da ChromeOS ad Aluminium OS sarà gestita gradualmente. Alcuni Chromebook esistenti potrebbero essere aggiornabili ad Aluminium OS; ma probabilmente solo quelli con hardware più recente.
Nel lungo periodo, Google sostituirà completamente ChromeOS, creando un ecosistema unificato basato su Android che coprirà smartphone, tablet e PC. Questa unificazione non solo ottimizzerebbe le risorse di sviluppo per Google; permetterebbe anche ai consumatori un’esperienza più coerente attraverso tutti i dispositivi.
Il successo di questo progetto dipenderà dall’esecuzione tecnica, dall’accettazione del mercato e dalla capacità di Google di differenziarsi attraverso integrazione AI genuinamente utile; questi fattori determineranno se Aluminium OS diventerà effettivamente una forza disruptiva nel mercato dei PC, oppure rimarrà un progetto interessante ma marginale nel panorama informatico.










