Microsoft ha appena reso disponibile Python 3.14 su Azure App Service for Linux. Questa versione del linguaggio, rilasciata ufficialmente il 7 ottobre 2025, non è solo un aggiornamento incrementale. Introduce miglioramenti all’interprete, al modello di concorrenza e all’esperienza di sviluppo.
Ora chi crea nuove app può selezionare Python 3.14 direttamente dal portale di Azure; oppure automatizzare il processo tramite Azure CLI, ARM o Bicep. Tuttavia, Azure continua a gestire autonomamente il sistema operativo, gli aggiornamenti del runtime e le patch di sicurezza. Questo permette a chi scrive codice di concentrarsi sul prodotto, non sull’infrastruttura.


Inoltre, Microsoft ha annunciato anche il cambiamento da Debian a Ubuntu. Tutti i nuovi stack runtime, inclusi .NET 10, Node 24, PHP 8.5 e Java 25, saranno costruiti su Ubuntu, non più su Debian. Ubuntu eredita l’ecosistema Debian, ma offre cicli di rilascio più prevedibili e supporto esteso fino a cinque anni grazie a Canonical. Quindi, immagini più leggere, avvii più rapidi e una maggiore stabilità complessiva. Per chi ha app già in produzione, può restare su Debian senza migrazioni forzate. Ma chi inizia oggi o aggiorna il runtime, si trova automaticamente su Ubuntu.
Python 3.14 su Azure App Service: prestazioni, concorrenza senza GIL e strumenti più intuitivi
Python 3.14 porta con sé una serie di ottimizzazioni interne che fanno la differenza soprattutto in contesti di carico elevato. L’interprete è stato affinato per ridurre l’overhead nei percorsi di chiamata più comuni. Si ottiene meno latenza, minore consumo di CPU e un comportamento della memoria più efficiente; vantaggi che si notano subito in applicazioni web o API che devono gestire migliaia di richieste al secondo.
Tuttavia, la novità riguarda la concorrenza. Python 3.14 prosegue il lavoro iniziato nelle versioni precedenti con i subinterpreters e la build free-threaded; ovvero senza il famoso Global Interpreter Lock (GIL). Permette di sfruttare appieno i core multipli delle CPU moderne, soprattutto per carichi di lavoro intensivi. La modalità free-threaded in questa release offre prestazioni multithread decisamente superiori rispetto a Python 3.13 o versioni precedenti.
Non è solo una questione di velocità. Anche l’esperienza quotidiana di chi scrive codice migliora. Il REPL interattivo ora offre evidenziazione sintattica più chiara e suggerimenti d’errore più utili. Le annotazioni di tipo possono essere deferred, rendendo il codice più leggibile e meno soggetto a problemi di import circolari.
Infine, arrivano le “t-strings”, una nuova sintassi per le stringhe template che permette interpolazioni strutturate e sicure. Queste piccole ma potenti aggiunte rendono il linguaggio più piacevole da usare e meno incline a errori comuni.
Come prepararsi al passaggio e cosa aspettarsi dal nuovo runtime
Chi già utilizza Azure App Service for Linux con versioni precedenti di Python non avrà interruzioni improvvise. Microsoft non impone alcuna migrazione obbligatoria. Tuttavia, è il momento ideale per testare Python 3.14 in un ambiente controllato. Il consiglio è di creare uno slot di staging o un’app separata con il nuovo runtime. Così è possibile eseguire i test automatici e manuali abituali, monitorando con attenzione latenza delle richieste, utilizzo della CPU e consumo di memoria.
È fondamentale verificare anche la compatibilità delle dipendenze, soprattutto se si usano pacchetti nativi o wheel precompilati. Alcuni di questi potrebbero richiedere una ricompilazione o un aggiornamento per funzionare correttamente su Ubuntu. Per la maggior parte delle applicazioni, però, gli aggiustamenti necessari saranno minimi. Il guadagno in termini di prestazioni e stabilità vale lo sforzo. Inoltre, grazie al passaggio a Ubuntu, le immagini di runtime saranno più snelle. Questo potrebbe ridurre i tempi di build e quelli di cold start, migliorando l’esperienza complessiva sia in sviluppo che in produzione.
Alla fine, Python 3.14 su Azure è un invito a sfruttare al meglio le risorse moderne del cloud, con un linguaggio che finalmente inizia a superare alcuni dei suoi storici limiti. Chi decide di adottarlo si troverà con un’app più veloce, più scalabile e più facile da mantenere domani.










