Il 28 agosto 2025 si è trasformato in una giornata tutt’altro che ordinaria per milioni di professionisti nel mondo. Microsoft Teams, vive un blackout tecnico che colpisce una delle sue funzioni più utilizzate; ovvero, l’apertura di documenti Office incorporati direttamente nelle chat e nei canali. Word, Excel e PowerPoint non si aprono più come previsto; al loro posto, solo schermate vuote, errori incomprensibili e caricamenti infiniti.
Questa anomalia rappresenta un fastidio tecnico, ma anche un vero colpo alla produttività quotidiana. L’integrazione dei file Office in Teams è il centro di riunioni, brainstorming e lavori condivisi in tempo reale. Senza questo meccanismo, l’intero flusso operativo rallenta, costringendo a continue deviazioni per accedere ai documenti da OneDrive o SharePoint, oppure tramite app desktop esterne.

Per chi si trova a dover aggiornare un foglio Excel durante una videocall o visionare un report in tempo reale con colleghi remoti, il problema non è trascurabile. Con le conseguenze anche sulla capacità di prendere decisioni rapide o concludere riunioni in modo efficace.
Le reazioni di Microsoft e le soluzioni temporanee disponibili
Microsoft non ha tardato a riconoscere il problema. La compagnia ha pubblicato un avviso sul Microsoft 365 Service Health Dashboard, identificando l’incidente con il codice TM1143347. Il team di ingegneri è già al lavoro, analizzando i dati diagnostici nel tentativo di individuare la causa e ripristinare quanto prima la piena funzionalità.
Nel frattempo, alcune soluzioni alternative sono state rapidamente adottate da chi si è trovato con il flusso di lavoro interrotto. Tra le più efficaci:
- L’opzione “Apri nel browser”, che consente di accedere al documento attraverso le versioni web di Word, Excel e PowerPoint.
- L’uso delle app desktop di Office, che permette di aggirare l’integrazione interrotta all’interno di Teams.
- L’accesso diretto tramite SharePoint o OneDrive, andando a recuperare i file nelle loro posizioni originali.
- In alcuni casi, il download locale dei file, che però sacrifica la collaborazione in tempo reale.
Microsoft ha assicurato che si tratta di un evento ad alta priorità e che verrà gestito con la massima urgenza. Tuttavia, nessuna tempistica ufficiale è ancora disponibile. Nel frattempo, amministratori IT e professionisti della comunicazione sono invitati a seguire gli aggiornamenti sul portale di stato del servizio, per ricevere in tempo reale le novità sull’avanzamento delle indagini tecniche.
Microsoft Teams: molto più di un servizio
Non tutti gli imprevisti tecnologici si equivalgono. Quando a bloccarsi è una piattaforma ampiamente integrata nei processi di lavoro, le conseguenze diventano immediatamente tangibili. Teams è da tempo molto più di uno strumento di messaggistica: è l’ambiente digitale dove si svolge l’intera giornata lavorativa. Il malfunzionamento che impedisce l’apertura di documenti incorporati causa quindi una reazione a catena. Riunioni rinviate, documenti condivisi che non si possono commentare al volo, aggiornamenti che restano bloccati.
Anche nel mondo accademico Teams è diventato uno strumento cardine per la didattica a distanza e la collaborazione tra docenti e studenti. L’impossibilità di accedere rapidamente a materiali didattici condivisi rallenta l’interazione, rendendo necessario l’uso di workaround spesso più macchinosi.
Blackout Microsoft Teams: diversificare strumenti e strategie
L’incidente di oggi mette in luce l’enorme dipendenza da strumenti centralizzati. Quando tutto ruota attorno a una singola piattaforma, ogni malfunzionamento ha effetti moltiplicati.
Non si tratta solo di strumenti; si tratta di abitudini lavorative consolidate. Teams è diventato negli anni un ambiente naturale per molti professionisti. E proprio per questo un suo blocco ha il potere di scombinare l’intero assetto di una giornata lavorativa. Le organizzazioni dovrebbero considerare piani di continuità operativa, formare i dipendenti all’uso di strumenti alternativi e mantenere attiva una certa flessibilità digitale.
Aggiornamento ore 13:00
Con un post su X, Microsoft conferma che il problema è stato risolto.