Spotify ha tolto uno dei vincoli più discussi dell’esperienza gratuita: la riproduzione casuale obbligatoria da mobile. Dal 15 settembre 2025, chi utilizza Spotify senza un abbonamento Premium può cercare e avviare qualsiasi brano desiderato direttamente dall’app. La novità si applica a livello globale e modifica sensibilmente il modo in cui si accede ai contenuti musicali, specie da smartphone. Questa apertura include anche la possibilità di ascoltare immediatamente una canzone condivisa da un contatto o da un artista seguito sui social. Spotify ha battezzato le nuove funzioni con nomi semplici ma efficaci: Scegli e Riproduci, Cerca e Riproduci e Condividi e Riproduci.


La nuova libertà rompe con il passato, dove la riproduzione casuale ha sempre rappresentato un vincolo frustrante. Per ascoltare una traccia specifica si era costretti a sperare che arrivasse in rotazione; oppure avviare l’ascolto tramite la versione web del servizio. Da oggi invece, anche nella versione mobile, basta digitare il titolo del brano e premere play.
Le nuove libertà su Spotify non cancellano tutte le limitazioni
Tuttavia, restano attive diverse restrizioni pensate per mantenere attraente l’offerta Premium. La pubblicità continua a interrompere l’ascolto a intervalli regolari. Anche il numero di skip disponibili è ancora limitato. Inoltre, è stato introdotto un sistema di tempo on-demand: ogni giorno si potranno ascoltare canzoni specifiche solo per un certo periodo, dopo il quale si tornerà a una fruizione più vincolata. I dettagli sul limite esatto non sono ancora stati chiariti da Spotify.
L’azienda sembra aver trovato un equilibrio delicato. Aumenta l’engagement delle persone che usano il servizio gratuitamente esponendole più spesso agli annunci; senza però svuotare di valore l’abbonamento Premium. L’abbonamento continua infatti a offrire funzionalità esclusive; per esempio la riproduzione lossless (introdotta di recente), le playlist generate con intelligenza artificiale, l’assenza di pubblicità e l’uso illimitato dello skip.
Un’esperienza sociale più fluida e coinvolgente
Un aspetto interessante dell’aggiornamento è l’integrazione rafforzata con le piattaforme social. Ora è più immediato ascoltare una traccia vista nelle storie di Instagram o nelle note di Facebook. Con Condividi e Riproduci, basta un tocco per aprire il brano nell’app di Spotify.
Tuttavia, non si tratta solo di marketing. Spotify vuole rendere la musica un’esperienza ancora più collettiva. Le playlist personalizzate, le copertine editabili e le nuove opzioni di discovery basate sull’interazione sociale rafforzano questo approccio. La distanza tra il momento in cui si scopre un brano e quello in cui lo si ascolta si riduce sensibilmente. E se l’ascolto inizia con un account gratuito, tanto meglio!
Conclusioni
Spotify cerca di bilanciare meglio le esigenze delle persone che non pagano l’abbonamento con la necessità di far crescere il business pubblicitario. Le nuove libertà permettono di scegliere direttamente i brani da mobile senza rendere la versione free equiparabile alla Premium. Tuttavia, ne migliora la qualità percepita e ne aumenta la funzionalità.
Il cambiamento potrebbe anche servire da rampa di lancio verso la conversione a pagamento. Dopo aver assaporato la libertà di scegliere cosa ascoltare, chi ha provato la nuova esperienza potrebbe essere più propenso a investire nel pacchetto completo. Spotify sa bene che offrire un po’ di controllo in più senza rinunciare alla pubblicità può stimolare entrambe le dinamiche.










