Ti piacerebbe avere un videogioco gratis? Epic Games Store ogni settimana ti regala uno dei suoi giochi in catalogo; dal 19 giugno a partire dalle ore 17:00 fino alle ore 17:00 del 26 giugno 2025, Epic ti regala il gioco The Operator . Il gioco è in vendita a € 13.99, ma per questa settimana puoi averlo gratis per sempre.

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The Operator, FDI
The Operator, sviluppato dal team indipendente francese Bureau 81 e pubblicato in collaborazione con Indienova, è un videogioco narrativo investigativo. Rilasciato il 22 luglio 2024, si presenta come un’esperienza breve ma densa, della durata di circa quattro ore, che ti mette nei panni di Evan Tanner, un neoassunto del fittizio Federal Department of Intelligence (FDI), chiara parodia dell’FBI.
Il titolo mescola con abilità elementi di visual novel, simulazione di desktop e puzzle game, costruendo una struttura lineare e interamente ambientata dietro lo schermo di un computer. Ogni indagine si sviluppa attraverso software investigativi interni, analisi di foto, video, banche dati e interazioni vocali con agenti sul campo. Nonostante l’assenza di una reale libertà di scelta narrativa, il gioco colpisce per l’atmosfera coinvolgente, il ritmo serrato e una trama ispirata ai grandi classici della cospirazione come X-Files.

The Operator: misteri sepolti e minacce invisibili
La storia si apre nel 1991, in una versione distopica degli Stati Uniti; qui la tecnologia ha assunto caratteristiche avanzate ma con un’estetica retrò. Evan Tanner, nuovo assunto del Federal Department of Intelligence, si prepara ad affrontare la sua prima giornata di lavoro; è incaricato di assistere agenti sul campo, analizzando prove e contribuendo a risolvere crimini complessi.
All’inizio, il gioco presenta casi investigativi apparentemente separati; col passare del tempo, tuttavia, questi episodi si rivelano collegati tra loro da una rete più ampia e inquietante. Emergono elementi disturbanti: esperimenti illegali condotti su esseri umani. Corpi ritrovati con floppy disk cuciti nei vestiti; messaggi cifrati intercettati da fonti sconosciute e addirittura tracce di fenomeni inspiegabili. In questo contesto, si fa strada la figura enigmatica di HAL, un hacker che comunica attraverso canali criptati e che sembra sapere molto più di quanto dovrebbe.

Fin dalle prime missioni, HAL entra in contatto con Evan e lo guida verso informazioni riservate; lo fa aggirando i protocolli ufficiali, costringendo il protagonista a mettere in discussione la propria fedeltà all’istituzione. Le indagini portano alla scoperta di una lista classificata: oltre cento nomi, molti dei quali sono stati barrati, altri cerchiati; uno solo è completamente redatto. Questo dettaglio apparentemente secondario assume progressivamente un peso centrale nell’intreccio e suggerisce la presenza di una minaccia sistemica che potrebbe coinvolgere l’intera catena di comando del FDI.
Il racconto si sviluppa verso un epilogo volutamente aperto; non ci sono risposte definitive, né chiusure rassicuranti. La tensione narrativa si mantiene costante fino all’ultimo istante, lasciando spazio a interpretazioni personali; la conclusione sembra suggerire un seguito, ma non lo promette esplicitamente.
Gameplay: analisi, deduzione e tensione crescente
Il fulcro dell’esperienza ruota attorno al terminale dell’operatore; uno spazio virtuale dove si svolge l’intera attività investigativa. Da questa postazione digitale si controlla ogni fase dell’indagine: si accede a banche dati civili, si incrociano informazioni biometriche, si analizzano volti e voci; si interpretano anche testi scientifici complessi. I software disponibili, tra cui PeopleDB e HumanDB, simulano applicativi ispirati ai sistemi Unix/Linux; sono strutturati per risultare funzionali, ma anche realistici e coerenti con l’ambientazione anni ’90.

Ogni enigma proposto ha uno scopo ben definito; può trattarsi di individuare un sospetto, sbloccare un file protetto da password, ricostruire una catena di eventi oppure smascherare dichiarazioni contraddittorie. Le meccaniche cambiano spesso e non cadono nella ripetizione. In un momento si analizza una fotografia sfocata, nel successivo si decifra un codice cifrato; talvolta si deve ricostruire un indirizzo partendo da un numero di targa o da un dettaglio visivo.
Tra le sequenze più intense spicca quella legata al disinnesco di una bomba; la pressione del tempo e la necessità di dare istruzioni corrette generano un senso di tensione. L’interfaccia include strumenti integrati come una calcolatrice e un blocco note virtuale; questi supporti ti spingono a ragionare, prendere appunti e a collegare elementi tra loro distanti. Il sistema di aiuti è ben calibrato: fornisce suggerimenti progressivi e al tempo stesso, preserva la soddisfazione di risolvere gli enigmi in autonomia.
Modalità di gioco: linearità al servizio della narrazione
The Operator non prevede modalità alternative: il gioco è pensato per una singola campagna narrativa, fortemente guidata. Le opzioni di dialogo esistono, ma hanno un impatto nullo sulla trama. Anche l’eventuale rifiuto di collaborare con HAL è solo apparente: le scelte sono funzionali a mantenere il ritmo della storia, non a modellarla. Il titolo evita volutamente meccaniche da “game over”: sbagliare una risposta non cambia il destino dell’indagine, al massimo suscita un rimprovero del supervisore.
Pur nella sua struttura rigida, la varietà dei compiti e la scrittura dei personaggi mantengono l’interesse alto. Le missioni si susseguono con progressione naturale e crescente complessità, e si evita il rischio di annoiarsi.

Grafica e audio: retrofuturismo minimalista
L’interfaccia desktop in stile early ’90s è il cuore estetico del gioco. La palette cromatica e i font pixelosi evocano l’informatica d’epoca, mentre le animazioni dei software sono essenziali. Quando Evan si allontana dalla scrivania, il gioco mostra brevi sequenze sfocate che suggeriscono uno stato visivo alterato; un dettaglio che acquisterà significato nelle fasi finali.

Le voci recitate sono uno dei punti forti dell’opera: ogni personaggio ha un timbro riconoscibile e una recitazione credibile, anche quando gli interpreti prestano voce a più ruoli. Gli effetti sonori sono ridotti al minimo: clic, suoni di sistema, notifiche vocali e sussurri da ambienti remoti.
La colonna sonora (prodotta da Spinozzarre e disponibile su Spotify) pur non essendo sempre invasiva nel corso della partita, accompagna l’esperienza con brani atmosferici che amplificano il senso di isolamento, inquietudine e tensione psicologica. La scelta di limitarne l’uso all’interno del gameplay principale accentua il realismo delle fasi investigative. Si tratta di musiche ambientali, glitchate e minimali, perfette per chi apprezza sonorità elettroniche ispirate alla cultura informatica degli anni ’90.
Non mancano imperfezioni, tuttavia, nel contesto di un budget indie, l’opera riesce a convincere.
The Operator : un’indagine da non perdere
The Operator è una gemma indie per chi ama i giochi investigativi; un’esperienza unica nel suo genere, ben scritta e intelligente. Pur senza innovare radicalmente, riesce a costruire una tensione credibile, un ritmo costante e una struttura logica soddisfacente.
Consigliato a chi ha apprezzato titoli come Her Story, Papers, Please o Hypnospace Outlaw; a chi ama prendere appunti, cercare connessioni, e farsi trascinare da un mistero ben costruito. E’ intrigante e soprattutto è capace di far sentire chi gioca davvero parte dell’indagine.
Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito! Il gioco al momento supporta la lingua italiana per l’interfaccia e i sottotitoli.
The Operator
Hardware consigliato
Per giocare a The Operator in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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