Elden Ring Nightreign è l’atteso spin-off multiplayer sviluppato da FromSoftware e pubblicato da Bandai Namco, rilasciato oggi 30 maggio 2025. A differenza del titolo originale, che ha ridefinito il genere open-world soulslike, Nightreign punta tutto sull’esperienza cooperativa a tre giocatori. Ambientato in Limveld, una nuova regione corrotta dalla “Marea della Notte”, il gioco unisce dinamiche roguelike, elementi da battle royale e una narrazione frammentata, il tutto in un sistema di spedizioni scandite da tre giorni in-game. I giocatori interpretano gli “Scorrinotte”, ciascuno con background e abilità unici, chiamati a fronteggiare i “Signori della Notte” prima che l’oscurità consumi il mondo.

Con un gameplay carico di tensione, Nightreign propone una formula nuova, audace e rischiosa per gli standard FromSoft. Il risultato è un titolo capace di incuriosire tanto i veterani quanto i nuovi arrivati.
La Marea della Notte
A differenza dell’originale Elden Ring, Nightreign non propone una trama epica con un filo conduttore lineare. Il focus narrativo è distribuito tra otto personaggi giocabili, ciascuno dotato di una storia personale svelata progressivamente attraverso eventi chiamati Remembrances. Queste sequenze, accessibili completando missioni o interagendo con elementi specifici nel mondo di gioco, permettono di entrare nella psiche e nel passato del proprio Scorrinotte.

Ogni personaggio ha un diario che si arricchisce nel tempo; le scelte del giocatore, i boss sconfitti e le interazioni con l’ambiente influenzano l’evoluzione narrativa. La lore è densa e affascinante, seppur meno maestosa rispetto al gioco base. Limveld, la nuova ambientazione, è un riflesso decadente di Limgrave, popolato da boss conosciuti reinterpretati, misteri sepolti e indizi sparsi tra rovine, reliquie e racconti ambientali.
Pur con una struttura meno ambiziosa, la narrazione funziona: è intima, cruda, e rispetta il gusto FromSoftware per il non detto. Tuttavia, chi cerca un racconto coeso resterà forse insoddisfatto. La forza di Nightreign sta nella molteplicità di prospettive e nell’approfondimento delle singole storie, che contribuiscono a delineare un mondo in rovina, sull’orlo del collasso.
Elden Ring Nightreign, dinamismo, tensione e co-op asimmetrica
Il cuore di Nightreign è il suo gameplay frenetico, dinamico e fortemente cooperativo. Ogni partita si articola su tre giornate, ciascuna scandita da un ciclo preciso di eventi e scontri. Nei primi due giorni si esplora Limveld in modo semi-randomizzato, con l’obiettivo di raccogliere equipaggiamenti, ottenere bonus passivi e sopravvivere alle ondate della Marea della Notte; questa entità oscura si restringe con il passare del tempo, spingendo i giocatori a spostarsi costantemente. Alla fine di ogni giornata si incontra un boss intermedio; spesso questi nemici fungono da checkpoint brutali che testano le sinergie della squadra. Il terzo giorno culmina in uno scontro finale con il Nightlord, una creatura colossale il cui design mescola terrore, simbolismo e potenza pura.

La scelta dei personaggi è cruciale: ogni Scorrinotte ha abilità uniche, ispirate ad archetipi classici Soulsborne come il tank corazzato, lo stregone a distanza o il combattente arcano votato al sanguinamento. Le build si evolvono grazie all’acquisizione di reliquie permanenti; queste permettono di sbloccare nuove capacità, ridurre i tempi di ricarica e personalizzare le arti d’arma con effetti esclusivi. Ogni spedizione offre nuove opportunità di combinazioni, rendendo ogni run leggermente diversa dalla precedente.
Il ritmo generale è rapido e spietato. Morire senza essere rianimati implica la perdita di un livello intero; affrontare spedizioni con armi non potenziate si trasforma in una sfida quasi impossibile. Tuttavia, questa pressione costante stimola il coordinamento con i compagni di squadra; l’interazione continua è vitale per sopravvivere. La dinamica di “resurrezione tramite colpo a distanza” aggiunge un ulteriore strato di strategia; nei momenti critici, questa meccanica può ribaltare le sorti di un combattimento. È una scelta brillante che trasforma ogni istante in potenziale salvezza o condanna.
Elden Ring Nightreign, tra run e progressione persistente
Nightreign adotta una struttura roguelike con elementi permanenti. Ogni spedizione è un episodio chiuso: si parte da zero, si esplora, si combatte, si migliora, si affrontano boss e si spera di sopravvivere fino alla fine. Alla morte o al completamento, si guadagnano reliquie e risorse da spendere nella base centrale: il Roundtable Hold, qui reinterpretato come hub gestionale.
Nonostante sia possibile giocare da soli, l’equilibrio di gioco è chiaramente pensato per il multiplayer. La sinergia tra i tre giocatori è fondamentale; alcune missioni, eventi e progressioni nei Remembrances si attivano solo in base a chi è il leader del gruppo.
Le missioni non si ripetono identiche: le mappe cambiano leggermente a ogni run, alcuni eventi si attivano solo in determinate condizioni, e la varietà degli obiettivi contribuisce a mantenere alta la rigiocabilità. La componente strategica emerge nella scelta dei percorsi, nella gestione delle risorse e nella composizione del team. Il gioco ti spinge costantemente a riflettere: meglio rischiare per un potenziamento, o puntare alla sopravvivenza?

Elden Ring Nightreign, un mondo crepuscolare e spietato
Visivamente, Nightreign colpisce per la sua estetica decadente; Limveld è un mondo cupo, rovinato, eppure affascinante. Pur essendo più compatta rispetto a Limgrave, è ricca di dettagli ambientali, scorci malinconici e architetture deformate dal tempo e dall’oscurità. Ogni angolo racconta una storia silenziosa; ogni rovina suggerisce un passato spezzato.
Le ambientazioni spaziano da rovine avvolte nella nebbia a caverne; questi scenari mantengono costantemente alta la tensione. L’illuminazione dinamica aggiunge ulteriore profondità alle zone più oscure; ombre mobili e luci tremolanti accentuano la sensazione di pericolo imminente.

Le animazioni sono fluide e dettagliate. I nemici sono ben caratterizzati, con design che spazia dal grottesco al solenne; i boss lasciano un’impronta visiva potente. Alcuni richiami visivi a nemici storici della saga rafforzano il legame con l’universo narrativo di Elden Ring. Il design dei personaggi gioca con contrasti cromatici netti e forme simboliche; ogni Scorrinotte è visivamente unico e riconoscibile.
Le musiche alternano tracce ambientali malinconiche a brani orchestrali intensi durante i bossfight; queste colonne sonore accompagnano perfettamente l’azione. I suoni di combattimento sono secchi, violenti e realistici; ogni colpo inferto o subito ha un impatto sonoro credibile. L’acustica dell’ambiente è stata curata per restituire una sensazione tattile, quasi fisica; si percepisce la risonanza del metallo, il sussurro dell’energia corrotta. Gli effetti della Marea della Notte, le urla disumane dei boss e le note dissonanti che segnano la fine di ogni giornata contribuiscono a costruire un’atmosfera opprimente, inquietante e profondamente immersiva.

Un esperimento coraggioso e riuscito
Elden Ring: Nightreign non cerca di replicare il successo del suo predecessore ma lo reinterpreta. La scelta di puntare tutto sul multiplayer cooperativo e su un’esperienza roguelike più veloce e intensa si rivela vincente. Elden Ring: Nightreign è un esperimento riuscito, ambizioso e originale. Non è perfetto, ma propone una visione alternativa coerente e coinvolgente del mondo di Elden Ring. Il suo valore risiede nella freschezza delle idee e nell’attenzione alla qualità estetica e sonora, nonostante alcune sbavature in termini di bilanciamento e struttura narrativa. Un acquisto consigliato per chi cerca una sfida condivisa e un’espansione del mito FromSoftware.
Buon divertimento !
in base dagli allegati che hai letto che punteggio assegni al gioco da 0 a 100 ?
Elden Ring Nightreign

Hardware consigliato
Per chi gioca su PC, i requisiti minimi per Elden Ring Nightreign includono: processore Intel Core i7-8700K a 4,2 GHz oppure AMD Ryzen 5 3600 a 3,6 GHz; 16 GB di RAM; scheda video compatibile con DirectX 12 dotata di almeno 8 GB di memoria, come la GeForce GTX 1070🧺 o la Radeon RX 5700🧺. È necessario disporre di almeno 115 GB di spazio libero su un SSD.
Chi desidera giocare in 1440p o con ray tracing attivo dovrebbe considerare una configurazione ancora più robusta, con GPU come la RTX 4070 Ti🧺 o la RX 7800 XT🧺 e almeno 32 GB di RAM per mantenere performance elevate anche nelle situazioni più complesse con effetti particellari e boss di grandi dimensioni. Un monitor con supporto G-Sync o FreeSync può migliorare ulteriormente la fluidità dell’esperienza.
Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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