Devil May Cry sbarca ufficialmente su Netflix il 3 aprile 2025. Dopo anni di attesa, lo streaming service ha confermato la data di lancio della serie anime ispirata alla saga videoludica di Capcom.
La serie, prodotta da Adi Shankar (noto per Castlevania e Captain Laserhawk), e animata dallo studio sudcoreano MIR (nota per The Legend of Korra), promette di rispettare lo spirito originale del franchise.
Un adattamento promettente
Il teaser rilasciato a settembre 2024 durante il Geeked Week aveva già acceso le aspettative, mostrando un Dante giovane e spensierato alle prese con acrobazie e scontri demoniaci. Tuttavia, i nuovi dettagli rivelano che la trama esplorerà le origini del cacciatore di demoni, il rapporto con il fratello Vergil, e la ricerca della vendetta per la morte della madre.
Secondo le sequenze del teaser la serie si collocherebbe cronologicamente dopo gli eventi del primo capitolo della saga (Devil May Cry, 2001), come suggeriscono elementi visivi quali il Perfect Amulet indossato da Dante. Non mancheranno riferimenti alle armi iconiche della serie, tra cui Rebellion, Yamato e le pistole gemelle Ebony & Ivory.
Nel nuovo trailer di ieri (sopra) a far discutere è la scelta della band Limp Bizkit per il tema d’apertura: Rollin’, brano iconico degli anni 2000.
Molti fan sul canale Devil May Cry di Reddit si lamentano per non aver scelto una band rock/metal. Sebbene i Limp Bizkit siano considerati una band nu-Metal , nel loro repertorio ci sono influenze hip-hop.
Inoltre, alcuni la considerano una decisione discutibile, data l’importanza delle colonne sonore originali nei giochi. Circa i dettagli sull’ambientazione della serie, sembrano essere ispirati alla cronologia dei giochi, con riferimenti ai personaggi classici come Dante, Vergil e Lady.
La sfida di Netflix
Adi Shankar ha ribadito l’obiettivo di creare una delle migliori serie su Netflix, puntando su un mix di azione frenetica, umorismo tipico di Dante e dramma familiare. La scelta di ambientare la storia in un’epoca pre-9/11 e di utilizzare colonne sonore anni 2000 rielaborate dal duo Power Glove sottolinea l’omaggio all’era d’oro del franchise.
Con 8 episodi previsti, Devil May Cry si unirà a titoli come Castlevania: Nocturne e Sakamoto Days nel catalogo anime di Netflix. Resta da vedere se l’adattamento riuscirà a conquistare sia i fan storici che il pubblico generale, evitando gli errori del controverso reboot del 2013.
Un adattamento promettente
Adattare un videogioco amato in una serie animata non è un compito semplice. I fan si aspettano che l’anime rispetti l’essenza del materiale originale; mantenendo intatti i tratti distintivi dei personaggi e l’atmosfera unica del gioco. Una delle principali preoccupazioni è evitare gli errori commessi in precedenti adattamenti o reboot che non sono riusciti a catturare lo spirito del franchise. Tuttavia, ci sono diversi elementi che fanno sperare per questo progetto. Innanzitutto, la serie è nelle mani di Adi Shankar, già produttore della celebrata serie animata di Castlevania sempre per Netflix.
La scelta dello studio di animazione MIR, noto per il suo lavoro su serie come The Legend of Korra, è un’ulteriore garanzia. Dal punto di vista visivo, lo stile gothic punk caratteristico della serie sembra essere stato fedelmente ricreato. L’ambientazione urbana con influenze demoniache tipica di Devil May Cry dovrebbe offrire uno sfondo affascinante per le avventure di Dante.
Per quanto riguarda la trama, la sinossi ufficiale parla di “forze sinistre” che cercano di aprire un portale tra il mondo umano e quello demoniaco. Questo suggerisce che la serie potrebbe adattare elementi della storia del primo gioco o di Devil May Cry 3.
Le origini di Devil May Cry
La serie “Devil May Cry” ha saputo ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli appassionati di videogiochi d’azione; un mix unico di gameplay dinamico e narrazione coinvolgente. Il primo titolo, rilasciato nel 2001 da Capcom, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel genere.
Inizialmente concepito come un prototipo per “Resident Evil 4“, il gioco ha preso una direzione completamente nuova grazie a un bug che ha portato alla creazione del celebre “gun juggling“; una meccanica di combattimento che permette al protagonista, Dante, di lanciare i nemici in aria e colpirli con le sue pistole.
Questo elemento, insieme all’atmosfera gotica e ai combattimenti frenetici, ha catturato immediatamente l’immaginazione dei giocatori. Dante, il protagonista, è un mezzo demone dotato di abilità sovrumane; è impegnato in una missione personale di vendetta contro le forze infernali che hanno ucciso sua madre. La profondità del personaggio e la sua evoluzione lungo la serie sono state fondamentali per il successo del gioco. Dante non è solo un eroe d’azione; è un personaggio complesso con un passato tormentato e una personalità carismatica che lo rende unico nel panorama videoludico. La sua rivalità con il fratello gemello Vergil aggiunge ulteriore profondità alla trama; offre momenti di tensione e introspezione che arricchiscono l’esperienza narrativa.
Devil May Cry negli anni
Nel corso degli anni, Devil May Cry ha affrontato diverse sfide creative; inclusa una controversa fase di reboot nel 2013 con “DMC: Devil May Cry”, sviluppato da Ninja Theory. Questo tentativo di rinnovamento ha diviso i fan a causa della reinterpretazione dei personaggi principali. Dante è stato presentato in modo diverso rispetto al suo carattere originale; meno carismatico e più cupo, perdendo parte del fascino che lo aveva reso iconico.
Anche Vergil ha subito modifiche significative, risultando meno affascinante rispetto alla sua versione originale. La serie è riuscita a ritrovare la sua strada con Devil May Cry 5; la serie 5 ha riportato i personaggi alle loro radici originali, mantenendo però alcune delle innovazioni introdotte dal reboot. Il quinto capitolo ha saputo combinare elementi classici con nuove meccaniche di gioco. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione è stato cruciale per mantenere viva l’attenzione sul franchise.
La rivalità tra Dante e Vergil
Uno degli aspetti più affascinanti della serie è la rivalità tra Dante e Vergil. Questa dinamica fraterna non solo guida gran parte della trama ma offre anche un profondo sguardo sui temi dell’ambizione; del potere e della redenzione. Dante rappresenta l’eroe riluttante, spesso guidato dal desiderio di proteggere gli innocenti e mantenere l’equilibrio tra il mondo umano e quello demoniaco.
Vergil, al contrario, è spinto dalla sete di potere e dalla volontà di superare i propri limiti demoniaci. Questa rivalità è stata esplorata in modo significativo in “Devil May Cry 3”; qui i due fratelli si affrontano in battaglie epiche che mettono in luce le loro differenze filosofiche e personali.
Dante abbraccia la sua umanità come fonte di forza; Vergil invece vede la sua eredità demoniaca come chiave per raggiungere il potere assoluto.
Titoli della serie Devil May Cry
Data di Uscita | Titolo | Piattaforme | Note |
---|---|---|---|
2001 | Devil May Cry | PlayStation 2 | Primo titolo della serie, ha introdotto il personaggio di Dante. |
2003 | Devil May Cry 2 | PlayStation 2 | Seguito che ha ricevuto critiche per la sua storia e gameplay. |
2005 | Devil May Cry 3: Dante’s Awakening | PlayStation 2, PC | Prequel di successo che esplora le origini di Dante e la rivalità con Vergil. |
2008 | Devil May Cry 4 | PlayStation 3, Xbox 360, PC | Introduce Nero come nuovo protagonista accanto a Dante. |
2013 | DmC: Devil May Cry | PlayStation 3, Xbox 360, PC | Reboot sviluppato da Ninja Theory con una reinterpretazione di Dante. |
2015 | Devil May Cry 4: Special Edition | PlayStation 4, Xbox One, PC | Versione migliorata con nuovi personaggi giocabili. |
2019 | Devil May Cry 5 | PlayStation 4, Xbox One, PC | Ritorno alle origini della serie con Nero e Dante come protagonisti. |
L’annuncio della serie anime di Devil May Cry ha riacceso l’entusiasmo intorno a questo amato franchise videoludico. Il formato seriale ci permetterà di esplorare più a fondo la mitologia e i personaggi di questo universo. Ci sono tutte le premesse per un prodotto che possa soddisfare i fan di lunga data e attirare nuovi spettatori. L’anime dovrà evitare una scadente caratterizzazione del suo personaggio principale; altrimenti sarà relegato allo stesso livello di disprezzo che ricevette DMC: Devil May Cry.