Bonfire Social è un framework open source pensato per costruire comunità digitali completamente personalizzabili e autogestite. Nato da anni di sviluppo condiviso, questo software è il risultato di una visione collettiva che rifiuta il controllo centralizzato delle big tech. Il progetto vuole essere un alternativa a piattaforme come Facebook o 𝕏.

Il suo cuore tecnologico si fonda sul protocollo ActivityPub, lo stesso alla base di Mastodon. Tuttavia, offre un’architettura modulare e un approccio fortemente orientato alla co-creazione. Il rilascio della versione 1.0 Release Candidate segna un punto di partenza per utenti, sviluppatori e comunità che desiderano costruire spazi online su misura, liberi da algoritmi poco trasparenti e interessi commerciali.
Bonfire non si limita a fornire un’app, ma offre un ecosistema. Una piattaforma dove ogni comunità può decidere regole, funzioni, interfacce e strumenti in totale autonomia.
Bonfire: architettura modulare e logica dei “flavour”
Alla base dell’identità di Bonfire c’è la nozione di “flavour“. Sono pacchetti preconfigurati di estensioni, interfacce e impostazioni che fungono da punto di partenza per ogni nuova comunità. Un flavour può essere una configurazione pensata per il dibattito accademico, un gruppo di mutuo aiuto, una redazione indipendente o una comunità locale. Ogni flavour è modificabile, espandibile, e può essere creato ex novo dagli utenti stessi. Questo consente di avere non un social network generico, ma ambienti digitali costruiti attorno a esigenze specifiche, con governance distribuita e roadmap indipendenti.

Bonfire Social è il primo di questi flavour. Altri sono in sviluppo e includono Bonfire Community e Open Science. Tuttavia, la logica incoraggia la nascita di varianti su misura. Le estensioni possono essere abilitate o disabilitate liberamente; anche funzionalità centrali come i “like” o la condivisione possono essere rimosse, ridefinite o sostituite. Questa modularità estrema favorisce un’ecologia digitale plurale, dove i gruppi definiscono autonomamente la propria infrastruttura di comunicazione.
Funzionalità su Bonfire Social
L’interfaccia di Bonfire Social include tutte le funzionalità familiari agli utenti delle piattaforme sociali; ci sono feed, profili, messaggi diretti, notifiche e blocchi. Tuttavia, introduce anche strumenti avanzati per modellare in dettaglio l’esperienza utente. I feed personalizzati sono una delle innovazioni più significative. Ogni utente può creare, ordinare e filtrare contenuti secondo criteri come tipologia, data, cerchia sociale o livello di interazione.

Questa logica abbatte la dipendenza da algoritmi oscuri e restituisce pieno controllo alla persona. La funzione “cerchie” permette di organizzare contatti in gruppi privati e condividerli con altri. Altrettanto interessante è l’estensione “boundaries“, che consente di regolare con precisione la visibilità e l’interattività dei contenuti; si possono pubblicare post accessibili a più cerchie ma con facoltà di risposta riservata solo ad alcune.

Le conversazioni permettono una struttura a thread molto più ordinata, favorendo discussioni articolate e collaborative. La personalizzazione visiva include 16 temi disponibili, più la libertà di creare layout e palette da zero. Ogni account può gestire profili multipli, pubblici o privati, condivisi o individuali, adattandosi così a redazioni, collettivi o progetti temporanei.
Governance distribuita e compatibilità federata
Un elemento distintivo di Bonfire è la sua architettura orientata alla federazione e alla decentralizzazione. Basandosi sul protocollo ActivityPub, Bonfire è pienamente compatibile con altri software del fediverso come Mastodon, PeerTube o Mobilizon. Questo significa che le comunità Bonfire possono comunicare, interagire e condividere contenuti con realtà esterne, mantenendo al contempo la propria indipendenza.
La governance è pensata per superare i modelli centralizzati: ogni istanza può definire le proprie politiche, ruoli e permessi. Esistono strumenti per creare ruoli personalizzati, gestire moderazione distribuita e importare blacklist curate da altre comunità. L’intera logica di Bonfire vuole garantire uno spazio digitale governato dai suoi membri, non da aziende o moderatori esterni.
Anche la scelta di rendere open source ogni componente del sistema rafforza questa missione; ogni modifica è tracciabile, ogni funzione è ispezionabile, ogni utente ha potenzialmente voce nel processo evolutivo del software. La versione 1.0 RC è disponibile per installazione autonoma, ma in futuro saranno attivi servizi di hosting distribuito.

Requisiti tecnici per installare Bonfire in autonomia
Il software si basa su Elixir e Phoenix Framework e necessita di un server con accesso root e strumenti come PostgreSQL, Node.js, Git e Make. Ecco lo stack richiesto per installare Bonfire:
- Linguaggio: Elixir ≥ 1.15
- Erlang/OTP: versione compatibile (es. OTP 26)
- Database: PostgreSQL ≥ 13
- Node.js: per asset frontend (es. compilazione con esbuild)
- Sistema operativo consigliato: Debian/Ubuntu o simili (server Linux con accesso root o sudo)
- Altri strumenti: Git, Make, e un reverse proxy (es. Nginx o Caddy)
Tuttavia, è possibile semplificare la procedura grazie al supporto per Docker: il team Bonfire mette a disposizione file Docker e istruzioni ufficiali per avviare l’applicazione all’interno di container isolati. Questo permette di installare Bonfire anche su VPS di provider comuni, rendendo l’operazione più accessibile a chi ha una conoscenza basilare di ambienti Unix. I container gestiscono automaticamente database, runtime Elixir e build frontend, facilitando aggiornamenti e rollback. Anche se richiede un minimo di familiarità con Docker Compose, è attualmente la via più rapida per testare o implementare istanze Bonfire in autonomia. Il team ha previsto anche una demo pubblica e, in futuro, l’attivazione di hosting gestiti per chi preferisce soluzioni chiavi in mano.
Bonfire: conclusioni
Bonfire Social non è semplicemente un nuovo social network, ma una piattaforma radicale che propone un cambio di paradigma nel modo in cui costruiamo e abitiamo spazi digitali. Sfruttando il potenziale del software libero, della federazione e della progettazione modulare, consente alle comunità di riappropriarsi della propria infrastruttura comunicativa.
È particolarmente adatto a gruppi che desiderano emanciparsi da piattaforme chiuse, a collettivi che cercano spazi governabili, a realtà locali che intendono costruire reti distribuite. La filosofia alla base di Bonfire è profondamente ecologica e politica; rifiuta la standardizzazione imposta dal mercato per abbracciare la varietà, la cura, e l’autonomia.