Samsung ha presentato ufficialmente l’Exynos 2600, il primo processore per smartphone al mondo realizzato con processo produttivo a 2nm GAA (Gate-All-Around). Questo chip segna un traguardo importante per l’azienda coreana, che negli ultimi anni ha faticato a competere con Qualcomm e Apple sul fronte delle prestazioni termiche.


L’Exynos 2600 è già in produzione di massa; dovrebbe equipaggiare almeno alcuni modelli della serie Galaxy S26, attesa per febbraio 2026. Samsung promette miglioramenti sostanziali in termini di efficienza energetica, potenza di calcolo e gestione del calore; quest’ultimo aspetto è stato storicamente il tallone d’Achille dei chip Exynos. Il nuovo processore integra CPU, GPU e NPU in un unico chip compatto; punta a offrire esperienze migliorate sia per l’intelligenza artificiale on-device che per il gaming mobile. Resta da vedere se le promesse si tradurranno in risultati concreti nell’uso quotidiano.
Exynos 2600 : Architettura CPU audace, addio ai core a basso consumo
L’Exynos 2600 adotta una CPU a 10 core basata sull’architettura Arm v9.3, utilizza i nuovi core C1-Ultra e C1-Pro. La configurazione prevede un core prime C1-Ultra a 3,8 GHz, tre core C1-Pro ad alte prestazioni a 3,25 GHz e sei core C1-Pro orientati all’efficienza a 2,75 GHz. Samsung ha eliminato i tradizionali little core a basso consumo; ha optato per una struttura che copre un range prestazionale più ampio senza sacrificare i picchi di potenza.
Secondo i dati interni, le prestazioni CPU migliorano fino al 39% rispetto all’Exynos 2500. Il supporto alle istruzioni SME2 (Scalable Matrix Extension 2) potenzia le operazioni di machine learning direttamente sulla CPU; riduce la latenza nelle funzioni AI. Questa scelta architetturale mira a garantire fluidità sia nei carichi leggeri che in quelli più impegnativi; bilancia meglio consumi e reattività rispetto alle generazioni precedenti.
Tuttavia, rimuovere la rete di sicurezza dei core a basso consumo espone il sistema a rischi maggiori se il software non è ottimizzato a dovere. Se il sistema operativo non gestirà perfettamente lo scheduling dei processi, la batteria potrebbe risentirne; quella potenza teorica potrebbe trasformarsi in un consumo eccessivo durante le operazioni quotidiane più banali.
L’Exynos 2600 supporta memorie LPDDR5X, storage UFS 4.1 e display 4K fino a 120Hz con HDR10+. L’ISP integrato gestisce sensori fino a 320MP e consente registrazioni video 8K a 30fps o 4K a 120fps con HDR. Il sistema VPS (Visual Perception System) riconosce dettagli fini in tempo reale; mentre il DVNR (Deep Learning Video Noise Reduction) migliora la qualità video in condizioni di scarsa illuminazione con un consumo energetico ridotto del 50%.
GPU Xclipse 960 e NPU potenziata per gaming e intelligenza artificiale
Sul fronte grafico, l’Exynos 2600 integra la GPU Samsung Xclipse 960; secondo Samsung offre prestazioni doppie rispetto al predecessore e un miglioramento del 50% nel ray tracing. Debutta anche la tecnologia ENSS (Exynos Neural Super Sampling); sfrutta l’AI per l’upscaling delle immagini e la generazione di frame aggiuntivi; l’obiettivo è rendere il gaming più fluido senza penalizzare eccessivamente l’autonomia.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, l’NPU con 32K MAC promette un incremento del 113% nelle prestazioni AI generativa rispetto all’Exynos 2500. Questo consente l’esecuzione di modelli AI più complessi direttamente sul dispositivo; migliora funzioni come l’editing fotografico intelligente e gli assistenti vocali. Samsung ha inoltre introdotto la crittografia Post-Quantum (PQC) a livello hardware, una novità assoluta per i SoC mobile che punta a proteggere i dati sensibili anche dalle minacce future.
Per la fotografia, l’Image Signal Processor (ISP) supporta sensori fino a 320MP e introduce due funzioni AI: il Visual Perception System (VPS), per il riconoscimento di dettagli in tempo reale, e il Deep Learning Video Noise Reduction (DVNR), per video di qualità superiore in condizioni di poca luce, con un’ISP fino al 50% più efficiente energeticamente.
Tecnologia HPB: la soluzione ai problemi di surriscaldamento
Uno degli aspetti più interessanti dell’Exynos 2600 è la tecnologia HPB (Heat Path Block), un sistema di dissipazione termica mai utilizzato prima in un chip mobile. In passato, i processori Exynos sono stati criticati per il throttling durante sessioni di gaming prolungate o carichi intensivi.


Con HPB, Samsung ha spostato la DRAM lateralmente rispetto al die, posizionando un blocco in rame direttamente sopra le aree più calde del processore. Questo permette al calore di dissiparsi più rapidamente per conduzione, riducendo la resistenza termica fino al 16%. Samsung utilizza anche materiali High-k EMC (epoxy molding compound) con proprietà termiche migliorate.
Si tratta di tecniche derivate dal mondo PC e server, adattate per lo spazio ridotto degli smartphone. Se funzionerà come promesso, HPB potrebbe finalmente risolvere il problema cronico del surriscaldamento che ha penalizzato le precedenti generazioni Exynos.
Exynos 2600 : il ritorno di Samsung nel mercato dei chip flagship
Il lancio dell’Exynos 2600 è un tentativo coraggioso di riconquistare credibilità tecnologica. Un suo successo potrebbe rinvigorire la competizione nel mercato dei semiconduttori avanzati, attualmente dominato da TSMC. Samsung deve non solo dimostrare che le promesse di efficienza e gestione termica si concretizzino nell’uso quotidiano, ma anche vincere la diffidenza del pubblico.
L’efficienza, più del picco prestazionale massimo, sarà il metro di giudizio più importante per un chip che mira a sostenere carichi AI sempre più pesanti. Se l’HPB e l’architettura 2nm GAA manterranno le promesse, Samsung potrebbe finalmente offrire un’alternativa matura e convincente. In caso contrario, il rischio è quello di perpetuare un ciclo di aspettative e delusioni, relegando l’Exynos a un ruolo di secondo piano nello scenario competitivo globale dei chip mobile di fascia alta.
Samsung non ha confermato ufficialmente quali dispositivi monteranno questo chip, ma le indiscrezioni indicano che Galaxy S26 e S26+ lo utilizzeranno in alcuni mercati, probabilmente la Corea del Sud. Sarà interessante verificare se i miglioramenti dichiarati si tradurranno in un’esperienza d’uso finalmente all’altezza della concorrenza.










